Chirurgia refrattiva

Lo scopo della chirurgia refrattiva è quello di correggere i vizi di refrazione. Nel nostro studio è possibile effettuare tutti gli esami necessari a valutare la idoneità alla chirurgia refrattiva di ogni genere con laser, incisionale o con impianto di lenti intraoculari. L’intervento che viene da noi eseguito, presso altra sede, è effettuato solo con laser eccimeri (Scwind amaris). È possibile eseguire un’analisi qualitativa e morfologica della superficie anteriore della cornea con la topografia tridimensionale, della qualità e dello spessore della cornea attraverso analisi con Scheimpflug camera Sirius e con OCT ad alta definizione, della qualità e dello stato di salute della cornea pre e post operatoriamente attraverso un’analisi dell’endotelio con microscopio dedicato non a contatto. Preoperatoriamente viene sempre effettuata la pupillometria in maniera statica, dinamica, mesopica e scotopica con strumenti dedicati.

Vizi di refrazione

Come si realizza il meccanismo della visione? La luce, dopo aver attraversato cornea, pupilla, cristallino e corpo vitreo, va a fuoco sulla retina, stimolando i fotorecettori che trasmettono lo stimolo al nervo ottico. Questo meccanismo trasforma lo stimolo luminoso nello stimolo visivo che, decifrato dal cervello, forma le immagini. Il modo in cui i raggi di luce provenienti dall’esterno vanno a fuoco sulla retina, permettendo il meccanismo della visione, è detto refrazione. In un occhio emmetrope, cioè senza difetti, in assenza di accomodazioni, le immagini che provengono dall’infinito sono messe a fuoco esattamente sul piano dei fotorecettori della retina. Quando l’immagine di un oggetto posto all’infinito (lontano da noi) va a formarsi lontano dai recettori allora si ha un vizio refrattivo o ametropia. Le ametropie possono essere di tre tipi fondamentali:

Ipermetropia: iI fuoco delle immagini cade posteriormente alla retina;
Miopia: iI fuoco delle immagini cade anteriormente alla retina;
Astigmatismo: iI fuoco delle immagini si realizza su due piani diversi.

Ipermetropia

IpermetropiaL’ipermetrope vede male gli oggetti distanti e soprattutto quelli vicini. L’ipermetropia è un difetto di refrazione molto diffuso e troppo spesso sottovalutato. A causa di una minore lunghezza del bulbo oculare, di un minor potere refrattivo della cornea troppo piatta o per caratteristiche interne al cristallino, si ha un’incapacità del sistema diottrico dell’occhio di focalizzare le immagini sulla retina: i raggi provenienti dall’infinito vengono focalizzati in un punto posteriore alla retina. Questa condizione refrattiva provoca una visione offuscata e obbliga il paziente a un continuo sforzo di messa a fuoco delle immagini. Nell’ipermetropia lieve, finchè si è in giovane età, l’occhio riesce a compensare il proprio difetto con il meccanismo naturale dell’accomodazione aumentando il potere convergente tramite un sistema di messa a fuoco costituito da muscoli che modificano la curvatura del cristallino. Con l’età il sistema perde di efficacia, il cristallino perde elasticità ed il difetto visivo inizia ad affiorare. Nei bambini e nei ragazzi il continuo sforzo accomodativo può provocare una sintomatologia da astenopatia accomodativa che si manifesta con i seguenti principali sintomi: difficoltà a concentrarsi nella lettura, senso di affaticamento della vista nei lavori a distanza ravvicinata, congiuntivite, infiammazione del bordo delle palpebre, dolore e bruciore agli occhi, tendenza ad allontanare il testo mentre si legge, irritabilità e nervosismo dopo una prolungata concentrazione visiva, tensione, cefalea, talvolta un senso di nausea.

Miopia

MiopiaSi parla di miopia quando la vista da lontano è ridotta. Il miope vede a distanza ravvicinata mentre le immagini lontane gli appaiono sfocate. Questo avviene poichè l’immagine va a formarsi anteriormente alla retina, nel vitreo, a causa di una maggiore lunghezza del bulbo oculare, o perchè la cornea è troppo curva o per caratteristiche interne del cristallino. A differenza dell’ipermetrope, il miope non può mettere in atto alcuna accomodazione perchè non si può ridurre volontariamente il potere di convergenza del cristallino ma può solo ridurre i rischi di confusione delle immagini ad esempio fissurando le palpebre. L’incidenza della miopia è altissima, colpisce circa il 20% della popolazione mondiale, con punte variabili a seconda della razza e del gruppo etnico. In Italia i miopi sono circa 10 milioni. Ci sono molte teorie sulle origini di questa patologia che chiamano in causa fattori ereditari, ambientali e fisici. La predisposizione familiare riveste un ruolo importante soprattutto nei casi di miopia degenerativa, mentre la miopia semplice potrebbe perlopiù essere favorita da altri fattori come la scarsa illuminazione, una scorretta alimentazione, la presenza di malattie endocrine, la nascita prematura, l’eccessiva applicazione per vicino. La miopia congenita è spesso di grado medio o elevato ed è presente fin dalla nascita, mentre la miopia acquisita compare con il passare degli anni, specialmente in età scolastica, e tende a stabilizzarsi verso i 20-30 anni. Raramente peggiora, seppur molto lentamente, in età avanzata.

Astigmatismo

AstigmatismoL’astigmatismo è un’anomalia refrattiva in cui i raggi luminosi non vengono messi a fuoco tutti nello stesso punto della retina, questo poichè l’occhio dell’astigmatico non ha lo stesso potere refrattivo su tutti i meridiani della cornea. L’astigmatismo in genere è causato da un’alterata curvatura della cornea che assume una forma ellissoide e non è quindi perfettamente sferica. Quando invece la causa è imputabile al cristallino, siamo in presenza di un astigmatismo lenticolare. La conseguenza di tutto ciò è una visione distorta delle immagini sia da lontano che da vicino. Altri disturbi possono essere il mal di testa, l’arrossamento degli occhi e anche una leggera intolleranza alla luce. L’astigmatismo è spesso associato alla miopia o all’ipermetropia, è fortemente invalidante e colpisce in Italia circa il 20% della popolazione, generalmente è congenito, ma può essere causato anche da traumi o interventi chirurgici all’occhio oppure dal cheratacono, una malattia che insorge nella pubertà. Spesso l’astigmatismo viene scoperto in età scolastica e può subire cambiamenti in relazione alla crescita dell’occhio. C’è in genere una stancabilità dell’occhio con i sintomi dell’astenia accomodativa. Solo nei casi lievi l’astigmatico, attraverso l’accomodazione, può riuscire ad effettuare un certo compenso, altrimenti è necessaria la correzione.