Nelle visite ai bambini più piccoli, in età prescolare, siamo sempre affiancati da una esperta ortottista per escludere ogni possibile difetto muscolare possibile causa di strabismo anche latente. Nei bimbi più piccoli e meno collaboranti ci si avvale di uno schiascopio ad infrarossi che può dare informazioni utili sulla refrazione del bambino anche senza istillare le temutissime gocce. Questo esame permette di avere informazioni utili ad escludere ambliopie o strabismi, ma ovviamente non sostituisce una tradizionale schiascopia (esame fatto in ciclopegia con l’instillazione di gocce) per la prescrizione di un occhiale preciso soprattutto in caso di anisometropia (differenza importante di difetto visivo tra i due occhi).
Presso lo studio è possibile proseguire la visita con sedute ortottiche per esercizi mirati alla rieducazione visiva e motoria.
Alla nascita il visus non è valutabile e non vi è traccia di funzioni coniugate: ciò dipende dal fatto che lo sviluppo maculare è soltanto iniziale e mancano ancora le esperienze tattili e posturali che permettono al neonato di manifestare in modo recepibile le sue percezioni visive. Lo screening prenatale è volto solo ad escludere anomalie anatomiche come la presenza di una cataratta congenita, un’alterazione del fondo oculare o asimmetrie tra i due bulbi oculari.
Il sistema visivo del bambino evolve come di seguito:
Evoluzione dell’acuità visiva nei primi 5 anni di vita valutata con Tumbling (metodo simile alle E di Albini)
ETÀ IN MESI | VISUS IN DECIMI |
12 | 1-2/10 |
24 | 4-5/10 |
36 | 4-5/10 |
48 | 5/10 |
60 | 7/10 |
oltre | 10/10 |
Riportiamo uno schema cronologico dei controlli oftalmologi da eseguire indipendentemente dalla presenza di disturbi oculari:
Lo scopo principale di queste visite è quello di escludere la presenza di una ambliopia (occhio pigro) così da poter intervenire in maniera efficace con esercizi o trattamenti di penalizzazione visiva dell’occhio migliore che, se è vero che consistono molto spesso nel bendaggio dello stesso, possono essere “addolciti” e abbreviati con l’uso di nuovi protocolli terapeutici che prevedono anche l’uso di videogiochi.